Italian Hymn


Quella notte a Betlemme Quando il cielo s’aprì
e la voce di un angelo si sentì
e nei campi ad ascoltar c’era gente povera
i pastori dei greggi di notte a vegliar


Ritornello:
Natale è, natale è
A Israele è nato il Re


Una stella videro fortemente brillò
indicando il posto dove il Re si trovò
Per il nostro mondo buio una luce sarà
e chi segue la luce non si smarrirà


E la luce della stella fu vista lontan
e si misero in viaggio da Babilonia
per cercare il Re così pensarono
nel paese che la stella loro_ indicò


E la stella li guidò sempre ad ovest portò
finalmente_a Betlemme l’astro si fermò
il bambino era lì, in un posto così
inchinandosi diedero gloria al Re

 


Innalziam fratelli il canto


Innalziam, fratelli, il canto,
alla gioia apriamo il cuore;
il Natal del Salvatore
celebriamo in questo dì.
Dall’eterne sue dimore
il Figliolo in terra scese;
per lavar le nostre offese
la sua vita in dono offrì.
Per lavar le nostre offese
la sua vita in dono offrì.


Diamo lode, eterna gloria
al divino Redentore,
il suo grande, immenso amore
ci riscatta dall’error.
Come i Magi offriron doni
al Signore delle genti,
a Gesù che ci ha redenti
oggi noi doniamo il cuor!
A Gesù che ci ha redenti
oggi noi doniamo il cuor!

 



Gioia, vaga, eccelsa luce,
scesa dall’Eliso a noi,
ebri il nostro ardor ne adduce,
diva, ai sacri altari tuoi.
Nel tuo nodo riaffratelli
chi disgiunse vanità;
tutti al mondo son fratelli
dove l’ala tua ristà.


Gioia può ciascuno in dono
da natura madre aver;
ognun segue, tristo o buono,
il suo roseo sentier.
Baci diede all’uomo e vino,
e all’amico fido cor;
voluttà diede al verme insino;
presso è l’angiol al Signor.


Chi per sorte avventurosa
ha un amico in cui fidar,
chi conquise dolce sposa,
con noi resti ad esultar.
Sì, chi pure solo vive
suo il mondo può chiamar!
E lontan da noi, furtivo
piange chi non seppe amar.


Siate avvinti, milioni!
Bacia Amor il mondo inter!
Genti, sopra gli astri, inver,
regna un Padre caro ai buoni.
Vi prostrate, milioni?
Mondo, senti Iddio tu?
Volgi il guardo a lui lassù,
nell’eterne sue regioni.